A Dubai la pioggia viene indotta in modo artificiale: ecco come avviene l’inseminazione delle nuvole

Dubai è stata colpita da inondazioni record nelle ultime 24 ore, scatenando speculazioni fuorvianti sulla pioggia artificiale.

Martedì l’arida nazione degli Emirati Arabi Uniti è stata colpita dalla “pioggia più forte di sempre”, che ha provocato inondazioni a Dubai, ma per molti si tratta di una precipitazione artificiale.

La pioggia artificiale tra le cause dell'alluvione a Dubai
Qual è il vero ruolo delle piogge artificiali nell’allagamento di Dubai (biografiadiunabomba.it)

Si ritiene che la diffusa pioggia testimoniata negli Emirati Arabi Uniti sia stata causata dall’inseminazione delle nuvole, definita “cloud seeding”. Secondo quanto riferito dai meteorologi dell’NCM, il Centro nazionale di meteorologia (NCM) degli Emirati ha eseguito questa pratica prima delle piogge che hanno causato il caos a Dubai. Di seguito, scopriamo cosa prevede il cloud seeding.

Pioggia artificiale a Dubai: tutto quello che devi sapere sull’inseminazione delle nuvole

A causa dei forti alluvioni che hanno colpito in questi giorni Dubai, si parla spesso di cloud seeding, un processo che induce la pioggia in modo artificiale. La modificazione meteorologica prevede che sostanze come lo ioduro d’argento o il ghiaccio secco vengono disperse con droni nelle nuvole per incoraggiare le precipitazioni, come pioggia o neve. In paesi come gli Emirati Arabi Uniti, dove le temperature sono elevate e le precipitazioni annuali sono minime, l’inseminazione delle nuvole viene utilizzata per alleviare la pressione sulle limitate fonti di acqua sotterranea aumentando le precipitazioni.

Pioggia artificiale a Dubai: tutto quello che devi sapere sull'inseminazione delle nuvole
Dubai, droni in azione per scatenare la pioggia artificiale (biografiadiunabomba.it)

I meteorologi monitorano le condizioni atmosferiche e identificano le nuvole adatte per la semina in base ai modelli di precipitazione. Questa tecnica può aumentare le precipitazioni fino al 30-35% in condizioni serene e al 10-15% in condizioni più umide. Gli Emirati Arabi Uniti hanno avviato il programma di cloud seeding alla fine degli anni ’90. Sono così diventati uno dei primi paesi del Medio Oriente a utilizzare questa tecnica. La ricerca in collaborazione con istituzioni come il Centro nazionale per la ricerca atmosferica (NCAR) e la NASA ha rafforzato i loro sforzi.

Il Paese ha istituito nel 2015 il “Programma per la scienza del miglioramento della pioggia” (UAEREP) per affrontare le sfide della sicurezza idrica. Ha inoltre creato database climatici e contribuito allo sviluppo di previsioni meteorologiche numeriche ad alta precisione e software di simulazione negli Emirati Arabi Uniti.

Tale pratica altera i modelli di precipitazione di una regione/località. L’introduzione di agenti di semina potrebbe avere un impatto sul ciclo idrologico naturale. Infatti potrebbe modificare i livelli naturali di umidità del suolo, la ricarica delle falde acquifere e i flussi dei fiumi. Alcuni esperti temono il potenziale di tossicità dell’argento nel caso in cui l’inseminazione delle nuvole si diffondesse. Pertanto, anche se la promessa del cloud seeding è valida, una gestione responsabile e una valutazione approfondita del suo impatto ambientale sono cruciali.

Impostazioni privacy